L’allergia, vista in chiave emozionale, è il tentativo del nostro inconscio di evitare una situazione ben precisa che spaventa.
Vediamo a quali emozioni sono collegate le allergie più frequenti: possiamo trovare un aiuto naturale?
L’allergia secondo la medicina
A livello medico l’allergia è definita come un’alterata reazione dell'organismo verso particolari sostanze presenti nell'ambiente o negli alimenti.
Nel soggetto allergico il sistema immunitario riconosce tali sostanze come estranee, pericolose, e le combatte producendo anticorpi in modo esagerato, dando origine ai sintomi tipici dell’allergia: orticaria, asma, rinite, congiuntivite….
L’allergia secondo la psicosomatica
L’allergia è dunque una reazione del corpo che cerca di tenere lontano da sé qualcosa percepita come pericolosa.
Dal punto di vista emozionale può essere letto come la somatizzazione, ovvero la manifestazione fisica, del tentativo inconscio di non far entrare nella propria vita situazioni o persone percepite come minacciose o non favorevoli al nostro modo di essere, per proteggere la propria identità.
Proprio perché legata a qualcosa che “da fuori” ci entra dentro, rappresenta i rapporti interpersonali con gli altri e col mondo.
Il soggetto allergico reagisce ai fattori stressanti privilegiando la via somatica rispetto alla via comportamentale, cioè predilige esprimere le emozioni somatizzandole sul lato fisico piuttosto che liberarle con il dialogo e l’espressione verbale.
A livello psicosomatico-emozionale l’allergia può coinvolgere tre apparati diversi:
- La pelle che dal punto di vista olistico è la barriera primaria che abbiamo tra noi e gli altri, ciò che delimita il nostro mondo da quello esterno e la zona di scambio fisico, del contatto anche intimo con le persone
- L’apparato respiratorio legato allo scambio di aria che dal punto di vista psicosomatico si traduce negli gli scambi relazionali in genere, una sfera meno intima del contatto di pelle
- L’apparato digerente deputato ad assimilare il cibo e quindi a “portare dentro” il vissuto, le emozioni, le persone
Il significato psicosomatico delle allergie
Nel linguaggio olistico dove tutto è collegato ed il sintomo è solo l’effetto esteriore di un processo che inizia nella parte più profonda di noi, l’allergia ci parla di differenti aspetti emozionali che non si riescono ad affrontare:
- allergia ai pollini primaverili: rappresentano la vitalità e sono portatori dell’energia riproduttiva della natura, pertanto si ha difficoltà o paura di vivere con pienezza e spontaneità la propria vita
- allergia alle polveri della casa: insofferenza verso l’ambiente in cui si vive, non piace, non si sopporta
- allergia ai peli di gatto: difficoltà nell’ambito dell’intimità, sensualità
- allergia ai peli di cane: rifiuto della componente aggressiva delle relazioni
- allergia agli alimenti in genere: paure nei confronti del mondo esterno
- allergia alla frutta: è il simbolo dell’unione tra il maschile e il femminile, pertanto si soffre la mancanza di una relazione di coppia vera e completa
- allergia al latte: problematiche relative al rapporto con la madre e con tutto ciò che rappresenta il mondo materno
- allergia ai cereali: problematiche relative ai legami familiari che vengono percepiti come invasivi
- allergia da contatto: espressione di un’avversione a un mondo percepito come sempre più innaturale
Una soluzione psicosomatica alle allergie è possibile?
Mentre la soluzione a livello medico alle allergie passa attraverso la prevenzione, evitare di esporsi alla sostanza di cui si è allergici, la medicina olistica ritiene che la soluzione ad allergie ed intolleranze passi attraverso un percorso specifico atto a superare certi disagi interiori al fine di riacquistare un nuovo e migliore equilibrio.
Premesso che, come per tutte le patologie, è sempre opportuno il parere di un medico, si possono abbinare alla terapia tradizionale i fiori di Bach in grado di riequilibrare l’aspetto emotivo della somatizzazione allergica.
Il fiore di Bach che non può mancare nel trattamento delle allergie è:
Beech – fiore di Bach per gli aspetti legati all’intolleranza e all’ipersensibilità, alla non accettazione del “diverso”.
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